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Come riconoscere il rischio di morte prematura dagli occhi: lo studio che ha stupito la comunità scientifica con i suoi risultati

Come riconoscere il rischio di morte prematura dagli occhi

Gli occhi sono un indicatore non solo di una malattia, ma sono anche un prezioso rivelatore del rischio di morte prematura: la retina segnala molto fattori che mettono in pericolo la salute. Diversi studi hanno evidenziato questo dato, permettendo di segnalare condizioni quali: demenza, diabete, insufficienza cardiaca.

Un recente studio ha scoperto che il rischio di morte prematura può essere determinato osservando attentamente il “divario di età retinica”. Vale la pena guardare a fondo degli occhi, anche per motivi medici come confermano i ricercatori del Center for Eye Research in Australia. Nel corso del loro studio si è scoperto che la retina fornisce informazioni sulla salute di una persona, permettendo di diagnosticare addirittura il rischio di morte.

La retina favorisce una diagnosi precoce dell’Alzheimer

La retina fornisce informazioni importanti sullo stato di salute di una persona: questo è noto da molto tempo, ma in base a delle recenti conclusioni è emerso che si può anche predire se una persona soffrirà di un quadro clinico in futuro. Uno studio pubblicato sulla rivista Neurobiology of Aging, ha richiamato l’attenzione su un nuovo metodo per aiutare nella diagnosi precoce dell’Alzheimer. I ricercatori dell’Università di San Diego hanno riscontrato che un aumento del rischio genetico per l’Alzheimer può essere riconosciuto dai movimenti della pupilla molto prima della comparsa dei sintomi.

Perché il cervello delle persone colpite cambia molto prima che compaiano i primi sintomi, e questo cambiamento si riflette anche nei movimenti della pupilla. Nello specifico le reazioni pupillari sono controllate dalla parte del cervello chiamata locus coeruleus, ossia da un gruppo di neuroni nel tronco cerebrale, e questa parte del cervello è responsabile della stimolazione e della regolazione delle funzioni cognitive. Questi risultati sembrerebbero agevolare la diagnosi precoce della malattia e quindi favorire un trattamento precoce.

Gli occhi forniscono preziose informazioni mediche: le conclusioni degli esperti

Gli scienziati si riferiscono all’occhio umano come ad una “finestra” per le malattie neurologiche, ma anche per calcolare l’età biologica ed il rischio di morte. Gli occhi forniscono informazioni su vari quadri clinici e sul rischio di svilupparli, come nel caso di malattie renali, insufficienza cardiaca, segni dell’invecchiamento. È possibile ad esempio prevedere il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca, questo perché degli importanti vasi sanguigni e nervi si trovano nella retina. Si possono così rintracciare informazioni cruciali sulla salute dei vasi sanguigni e del cervello.

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Invece le cellule nella parte posteriore dell’occhio possono aiutare a prevedere le malattie renali ed i segni dell’invecchiamento. Secondo un recente studio australiano, la retina fornisce informazioni sull’età biologica di una persona e persino sul rischio di morte. Finora, i medici hanno utilizzato campioni di sangue o vasi sanguigni per determinare l’età di una persona. Si parla del cosiddetto “algoritmo di apprendimento profondo” per PC, che è stato testato da uno studio dell’Università di Melbourne in collaborazione con il Center for Eye Research in Australia. Per lo studio, i ricercatori hanno avuto accesso ai dati di 46.969 persone che sono state seguite nel corso dello studio a lungo termine UK BioBank“.

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Il “programma di apprendimento profondo” determina il divario di età retinica sulla base delle immagini retiniche dei soggetti. Questo divario indica la differenza tra l’età effettiva di un soggetto e la sua età biologica. Tale metodo ha dimostrato un’elevata precisione nel determinare l’età biologica. Nella fase successiva, gli scienziati hanno anche esaminato il rischio di morte per malattia: i ricercatori hanno analizzato i dati sulla mortalità della BioBank del Regno Unito.

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Il confronto dell’età biologica determinata dalla retina con i dati sulla mortalità ha mostrato che si può predire il rischio di morte. Ad esempio, le persone la cui età biologica era un anno più grande della loro età reale avevano un rischio di morte del 2% più alto. Con un “divario di età retinico” ancora più grande, si è registrato un impatto maggiore. Le persone la cui età biologica era da 3 a 10 anni più grande della loro effettiva età hanno mostrato un rischio di morte precoce più alto, di circa il 49-67%.

Fonte articolo: https://www.infranken.de/r

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