Tra i temi caldi dell’attualità, l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata su una condizione patologica preoccupante, emersa come effetto collaterale dei vaccini anti Covid: la trombosi. Si tratta di un processo patologico che comporta la formazione di coaguli di sangue detti appunto trombi, che possono localizzarsi nei vasi sanguigni in diverse sedi anatomiche. Questi coaguli ostacolano la normale circolazione del sangue e possono causare talvolta dei rischi gravi. Una circostanza che può verificarsi nel caso in cui un coagulo di sangue non si frantuma e non si interviene prontamente.
Le trombosi possono interessare le arterie che trasportano il sangue dal cuore a tutte le cellule del corpo, ma in alcuni casi i coaguli tendono a formarsi anche nelle vene. Come conseguenza il soggetto può andare incontro ad una carenza di ossigeno non interruzione del suo apporto nelle sedi del cervello o del cuore, provocando rispettivamente episodi di ictus o di infarto.
Malgrado il quadro dei sintomi sia eterogeneo, impedendo la possibilità di riconoscere preventivamente la presenza di un trombo, si possono rintracciare dei segni clinici sospetti, che presentano spesso analogia con il quadro sintomatologico di altre problematiche. Talvolta poi i sintomi associati alla trombosi si manifestano in forma lieve oppure possono essere assenti. Si deve però precisare che la formazione di un trombo scatena dei sintomi strettamente associati alla sede di interessamento.
Trombosi a carico di cuore, polmoni e cervello: i primi sintomi che si manifestano
Nei casi di trombosi a carico del cuore, il coagulo si forma dentro oppure intorno al cuore. Tra i campanelli d’allarme si evidenziano: forte dolore al petto che si irradia verso il braccio; problemi respiratori; sudorazione.
Una sintomatologia quasi analoga si registra in caso di un trombo nei polmoni, che in genere ha inizio in una vena profonda del braccio o della gamba, da cui si staccano degli emboli che finiscono per raggiungere la sede polmonare. In caso di embolia polmonare, si possono rilevare segni clinici allarmanti come: dolore al petto; problemi respiratori o fiato corto; tosse forte; vertigini; sudorazione.
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Destano maggiore preoccupazione i coaguli nella sede del cervello che possono sorgere come conseguenza di un trombo in una parte diversa del corpo, che poi finiscono per immettersi nel flusso sanguigno raggiungendo il cervello. Ma il trombo può essere scatenato anche da depositi di grasso nelle pareti dei vasi sanguigni (placche arteriosclerotiche) che portano il sangue al cervello, o da traumi che scatenano una commozione cerebrale. Tra i sintomi rivelatori di una trombosi cerebrale si segnalano: problemi della parola o disturbi della vista; convulsioni; debolezza generale.
Il quadro sintomatologico della trombosi venosa profonda, intestinale e renale
Se un coagulo di sangue si forma in una delle vene profonde del braccio o della gamba si evidenzia il quadro clinico di una trombosi venosa profonda (TVP). Questa condizione è potenzialmente rischiosa perché il coagulo potrebbe raggiungere il cuore ma anche i polmoni. In questo caso i sintomi da attenzionare sono: dolore intenso e pulsante che si localizza su braccia o gambe; gonfiore improvviso ed anomalo dell’arto; alterazioni cromatiche della sede (sfumature rosse o blu); prurito; edema; vene gonfie; pelle calda nelle aree dolorose del braccio o della gamba; difficoltà respiratorie (se il coagulo si è spostato ai polmoni); dolore al petto e vertigini.
Talvolta possono formarsi coaguli di sangue anche dentro le vene che drenano il sangue dall’intestino, una condizione che tende a manifestarsi come conseguenza diretta di altre patologie (la diverticolite o malattie del fegato). Tra i campanelli d’allarme di una trombosi intestinale ci sono: dolore forte a carico dello stomaco; gonfiore in sede; diarrea; feci sanguinolente; nausea o vomito.
La letteratura clinica annovera anche episodi frequenti di trombosi venosa renale con alterazione delle loro funzionalità basiche dei reni, che possono provocare complicanze serie quali ipertensione oppure insufficienza renale. Per evitare conseguenze gravi è bene non sottovalutare manifestazioni quali: dolore al lato della pancia, delle gambe o delle cosce; sangue nelle urine; problemi respiratori; ipertensione; febbre; nausea o vomito; gonfiore significativo delle gambe.