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Acari innocui popolano la pelle del nostro viso e si nutrono di batteri e cellule morte

Demodex acari pelle del viso

Una convivenza pacifica tra alcuni acari innocui e la pelle si registra nel viso dove sono presenti dei microscopici parenti dei ragni: i Demodex.

Il loro interesse scientifico è legato al fatto che potrebbero rivelare molto sulla storia evolutiva umana.

Probabilmente la convivenza con questi acari risale alla nascita ed il loro insediamento in questa sede si deve al fatto che la pelle del viso ha più pori e più ghiandole sebacee di tutte le altre parti del corpo.

Nello specifico questo acaro è un demodecio dei follicoli (Demodex folliculorum) ed appartiene alla specie degli artropodi, come ragni e granchi.

Se si osservano questi acari al microscopio appaiono con il corpo allungato (0,1-0,4 mm) su cui sono attaccate 8 piccole zampe, sistemate attorno alla testa.

Il loro habitat è il grasso cutaneo dove nuotano. Si distinguono due tipi di acari con cui gli uomini convivono pacificamente.

Oltre ad essere invasi dal Demodex folliculorum gli umani convivono anche con l’acaro Demodex brevis. Entrambi preferiscono quest’area della cute.

Ma gli studiosi pensano che queste creature sia ospitate in altre sede. Si ipotizza la loro presenza nelle aree genitali e sulla pelle del seno. Questo perché si ritiene plausibile che attraverso la cute mammaria avvenga il passaggio di acari tra mamma e neonato.

Gli acari che popolano la pelle del nostro viso: alcune caratteristiche

Questi acari sul volto umano sono stati individuati nel 1842, quando un Demodex folliculorum fu osservato al microscopio nel cerume di un uomo.

Secondo alcune tesi questi acari si nutrono dei batteri che vivono sulla pelle. In base ad una seconda ipotesi potrebbero nutrirsi delle cellule morte presenti sulla cute. Esiste poi una terza tesi che fa riferimento alla loro capacità di nutrirsi di sostanze oleose secrete dalle ghiandole sebacee.

Anche se non si possono eliminare questi acari è bene prendersi cura della pulizia del viso per mantenere la pelle pulita.

Gli scienziati hanno scoperto che il Demodex folliculorum si nasconde nei pori e nei follicoli piliferi. Invece il Demodex brevis si annida più in profondità, all’interno delle ghiandole sebacee.

Ma la loro distribuzione sulla pelle del viso varia da persona a persona. Un dato rilevato da uno studio della North Carolina State University di Raleigh del 2014.

In base al quale è emerso che il 14% delle persone presenta i Demodex sulla superficie cutanea. Ma il campione esaminato ha evidenziato che alcuni soggetti avevano tracce di DNA degli acari nelle ciglia.

Inoltre anche la provenienza geografica influisce sul tipo di acaro del volto. Uno studio sul DNA dei Demodex ha rivelato che quelli presenti nelle popolazioni cinesi sono diversi da quelli che colonizzano i sud americani.

Quando la presenza di Demodex è dannosa

Questi acari espellono le sostanze di scarto alla fine della loro vita. I batteri e le tossine che rilasciano finiscono sul volto mentre il loro corpo morto si asciuga. Un fenomeno innocuo per gli uomini.

Infatti la presenza dei Demodex sul volto umano non è dannosa se non sono troppo popolosi.

In presenza di un eccesso di acari della pelle sorge una malattia chiamata demodicosi o rogna demodectica. I sintomi presenti sono: follicoliti, infiammazioni e pustole. In questi casi è bene rivolgersi ad un dermatologo.

Si è notata la loro attività nel caso della rosacea, una malattia infiammatoria cronica della pelle. Chi ne soffrono presenta un numero maggiore di Demodex.

Ma la presenza degli acari non sembra essere la causa della malattia. Poiché la rosacea è causata da alterazioni nella produzione di sebo. Dal momento che si registra la disponibilità di più nutrimento sulla pelle allora i Demodex proliferano.

I Demodex folliculorum hanno poi la possibilità di essere trasferiti. Infatti si scambiano attraverso il contatto fisico ma anche toccando cuscini, asciugamani e lenzuola.

Non rientrano nella definizione di parassiti, perché non hanno alcun effetto collaterale. Si fa riferimento invece ad un rapporto di commensalismo che non arreca danni.

Anche se si tentasse di eliminare tali acari dalla pelle del viso tenderebbero a ripresentarsi entro sei settimane.

È comunque buona norma prendersi cura della pelle del viso con rituali ad hoc come maschere e scrub.

In base ai dati raccolti, questi acari si sono insinuati sul volto da almeno 20 mila anni.

Si sa poi che il Demodex brevis ha tratti comuni con una specie di acaro che vive sui cani e nei lupi. L’uomo potrebbe quindi averlo ereditato da questi animali.

La presenza di tali acari potrebbe spiegare il processo di evoluzione umana e quella del sistema immunitario umano.

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