Le punizioni corporali rappresentano oggi un tema controverso, quando si parla di metodi educativi, ed i pareri di genitori ed esperti sono divergenti.
Alcuni genitori si schierano a favore della prassi di sculacciare i propri figli, mentre molti altri osteggiano caldamente questa pratica.
I genitori che hanno ricevuto questo genere di punizione da piccoli, sono tra i sostenitori della sculacciata come metodo educativo per i loro figli, credendo che sia per il loro bene.
Ma la violenza educativa è psicologicamente devastante, dal momento che può determinare problemi mentali, ed anche far sviluppare nei piccoli un comportamento aggressivo.
Olivier Maurel, fondatore dell’Osservatorio della violenza educativa ordinaria, ha affrontato questo tema spinoso, che solleva molti interrogativi e che divide l’opinione pubblica.
Secondo l’opinione del mondo psicologico le punizioni corporali possono causare traumi nei bambini, in quanto la violenza educativa può essere correlata a disturbi mentali.
Il parere degli psicologici sulle punizioni corporali sui figli
La sculacciata è una delle canoniche punizioni corporali che i genitori infliggono di solito ai figli piccoli, come confermato da uno studio pubblicato su PEDIATRICS.
In base ai dati rilevati da tale indagine è emerso che le punizioni corporali severe sui bambini causano: disturbi dell’umore, disturbi d’ansia e persino una maggiore tendenza all’abuso di sostanze.
Olivier Maurel ha precisato infatti che la sculacciata può essere avvertita dal punto di vista fisico come un’aggressione che causa grande stress.
Gli ormoni dello stress possono determinare in tal caso dei danni di tipo fisiologico e psicologico.
Dal punto di vista fisico, viene sollecitato il sistema digestivo, ma si chiamano in causa anche i neuroni di alcune parti del cervello, che finiscono per indebolire il sistema immunitario.
Tra gli effetti psicologici invece si riscontra un maggiore rischio di disturbi mentali, ma anche comportamenti aggressivi ed uno stato depressivo oppure ansioso nei bambini.
Questo perché l’umiliazione provata dal bambino, quando riceve punizioni corporali, incide negativamente sulla sua autostima e fiducia.
Talvolta il bambino può addirittura convincersi di meritare le punizioni e così smette di amare se stesso.
Ma in tal caso gioca un ruolo centrale la stessa frequenza e gravità della punizione corporale, come ribadito dalla revisione dell’ANAE, che ha segnalato che l’uso eccezionale della sculacciata non ha alcun effetto sul comportamento aggressivo dei bambini.
Molti nomi della letteratura psicologica si scagliano con fermezza contro la sculacciata e le punizioni corporali da parte dei genitori ai danni dei propri figli.
Ad esempio, Alan Kazdin, professore di psicologia alla Yale University, ritiene che la sculacciata sia una cosa orribile che non funziona.
A sua volta, Elizabeth Gershoff, ricercatrice capo che ha condotto uno studio sulla punizione corporale presso l’Università del Texas ad Austin, conferma le dichiarazioni del collega Alan Kazdin.
Per la Gershoff, la punizione fisica non funziona per far acquisire nozioni sul rispetto ai bambini, ma tende a peggiorare le cose, per questo è potenzialmente pericolosa.
Le alternative alla punizione corporale suggerite dagli psicologi
Olivier Maurel ha dichiarato che per evitare il rischio di provocare problemi mentali e danni psicologici sia necessario vietare ogni forma di violenza sui bambini, sia verbale che fisica.
Gli specialisti invitano i genitori a non infliggere punizioni corporali ai loro figli, in quanto è più produttivo ascoltare le emozioni dei bambini e dialogare con loro.
È necessario dare dei buoni esempi e modelli sui quali plasmare il loro comportamento, in vista della loro crescita.
I dati sperimentali dimostrano che quando il bambino viene spesso sculacciato, tende ad usare la violenza contro coloro che lo circondano, quindi è importante che impari sin da piccolo a non usare la superiorità fisica sugli altri.
Educare senza utilizzare le punizioni corporali è possibile, basta solo stabilire delle regole adattate al bambino in base alla sua età.
Come regole base ci sono alcuni punti imprescindibili, si può ad esempio partire dall’insegnare al piccolo a correggere i suoi comportamenti capricciosi o sbagliati aiutandolo con degli esempi pratici.
È importante poi spiegare ai propri figli sin da piccoli, con calma, che si sono delle regole che devono assimilare e mettere in atto.
Ma è anche opportuno gratificare un bambino quando si comporta bene, ed allo stesso modo esprimere disaccordo per qualsiasi comportamento cattivo, di cui è protagonista, spiegandogli perché non è accettabile.
Nelle situazioni complicate è bene poi cercare un aiuto esterno, per evitare di cedere ad un eccesso di rabbia che porta ad infliggere punizioni corporali, così sarà possibile mantenere una buona relazione tra genitori e figli.
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