Tra gli effetti collaterali fatti registrare dal vaccino Johnson & Johnson si è constata una casistica bassa di una sindrome neurologica. Negli Usa il vaccino monodose ha provocato in alcuni soggetti la comparsa della rara sindrome neurologica di Guillain-Barrè, nota anche con il termine di polineuropatia infiammatoria demielinizzante acuta. Una condizione da ascrivere ad un processo autoimmune che porta gli anticorpi ad attaccare in modo anomalo la mielina, ossia il rivestimento delle fibre nervose del sistema nervoso periferico.
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Dopo aver rilevato questa casistica, l’ente per i farmaci statunitense Fda ha preso la decisione di repertare la malattia rara Guillain-Barrè nella scheda informativa del vaccino Johnson & Johnson, un effetto collaterale che è stato sottoposto al vaglio anche delle indagini dell’Agenzia europea dei medicinali Ema. La Fda ha avvertito che il vaccino monodose anti Covid potrebbe provocare questa rara sindrome neurologica. Negli Usa si sono individuati in totale circa 100 casi, si tratta soprattutto di soggetti maschi di età superiore ai 50 anni. I dati a disposizione su questa casistica segnalano inoltre che la maggior parte dei pazienti è guarita ma si è verificato anche un decesso.
La sindrome neurologica, uno dei possibili effetti collaterali del vaccino Johnson & Johnson: la
Per dissipare le preoccupazioni dopo questo avvertimento, Fda ha ribadito comunque che i benefici del vaccino Johnson & Johnson sono superiori rispetto ai possibili effetti collaterali, pur inserendo il rischio nei fogli informativi. Le indagini avviate dall’Ema sui casi della sindrome neurologica segnalati dopo la vaccinazione con J&J sono ancora in corso, e per il momento si sono rivelate che le prime manifestazioni della sindrome neurologica tendono a palesarsi nell’arco di tre settimane dalla vaccinazione.
I soggetti colpiti da polineuropatia infiammatoria demielinizzante acuta vanno incontro a delle preoccupanti conseguenze a livello motorio, in quanto risentono di debolezza a carico delle strutture muscolari. Nei casi più gravi il paziente può risentire di una paralisi degli arti superiori ed inferiori, ma la paresi può talvolta colpire la muscolatura respiratoria ed i nervi cranici.
In altri casi, la malattia può scatenare una severa alterazione delle fibre nervose associate ai sensi alterando tatto e percezione del freddo e caldo, determinando anche il deficit totale della sensibilità. La letteratura clinica afferma che la sindrome ha un decorso per lo più benigno, se si interviene prontamente con un trattamento adeguato. Una bassa percentuale però assume un andamento più grave che richiede specifici trattamenti neuro riabilitativi.
Secondo le prime ipotesi, il vaccino Johnson & Johnson può scatenare questa reazione collaterale per via del contatto con varie tipologie di virus, come nel caso delle recenti varianti. Nello specifico il vaccino Johnson & Johnson impiega un vettore virale inattivato, anche se i suoi componenti entrano in contatto con l’organismo, innescando così il meccanismo che provoca l’anomala reazione autoimmune. Una conseguenza che non si registra con i vaccini a base mRna messaggero, che introducono solo l’Rna del virus, e non i suoi componenti.