Omicron, tutti i sintomi che potrebbero indicare un contagio: dal mal di gola ai disturbi notturni, ecco quali sono

Gli studiosi di tutto il mondo si sono soffermati sull’identikit della variante Omicron analizzando il quadro dei sintomi e la contagiosità della recente mutazione del Covid. Da quanto evidenziato da recenti indagini è emerso un alto livello di trasmissibilità di questa variante rispetto a quelle che l’hanno preceduta, come riscontrato nel report redatto dall’Istituto nazionale per lo studio delle malattie infettive giapponese pubblicato su Bmj, in base alle cui conclusioni si evince che la fase di maggiore virulenza si registra rispetto alle altre varianti diversi giorni dopo.

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In base al quadro emerso dal report si è dedotto che il picco di trasmissibilità della variante Covid si evidenzia dopo 3-6 giorni dalla comparsa dei sintomi, invece nelle precedenti varianti la massima concentrazione di Rna virale si osserva nei due giorni che precedono la comparsa dei primi segni e nei 3 giorni successivi alla manifestazione della malattia virale.

Variante Omicron: 8 sintomi rivelatori del contagio

Secondo le ricerche condotte in ambito medico-scientifico è stato anche identificato il quadro di otto sintomi che caratterizza il decorso della malattia scatenata dalla variante Omicron. Per diagnosticare la mutazione del Covid, identificata per la prima volta in Sudafrica, bisogna far fede ai seguenti segni clinici: mal di testa, mal di schiena a livello lombare (dolori muscolari in genere), naso che cola, congestione, starnuti, mal di gola, sudorazione notturna, stanchezza persistente.

Variante Omicron sintomi

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Queste manifestazioni rivelano secondo gli esperti dell’avvenuto contagio da Omicron, come confermato tra l’altro da un autorevole studio sudafricano che è stato svolto su un consistente campione di circa 78mila casi di soggetti, contagiati dall’omonima mutazione. Altre indagini scientifiche hanno confermato che i tre segni clinici cruciali all’inizio della pandemia, quali la perdita del gusto, il deficit dell’olfatto e la febbre, sono meno frequenti in caso di contagio da Omicron.

Un recente rapporto redatto dalla Uk Health Security Agency ha messo a confronto le manifestazioni sintomatologiche scatenate da Delta e quelle provocate dalla più recente variante Covid, rilevando che il mal di gola è più frequente nei soggetti infettati dalla variante sudafricana, visto che si rintraccia nel 53% rispetto al 34% dei casi della variante Delta. Il report ha inoltre segnalato che la perdita di gusto e di olfatto è secondaria nei casi di Covid causati dalla variante sudafricana: è stata individuata infatti nel 13% dei soggetti infettati dalla variante sudafricana, rispetto al 34% dei casi veicolati dalla mutazione Delta.

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