È la Federazione dei Medici di famiglia a lanciare l’allarme: attenzione all’influenza!
Quando l’emergenza covid sembra volgere verso il controllo ecco che l’influenza torna ad agitare il sonno degli italiani. Cerchiamo allora di capire il motivo che ha determinato la presa di posizione dei medici di famiglia. A sottolineare l’attenzione che deve essere posta nei confronti dell’influenza è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione medici di famiglia.
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Allarme influenza: arriverà e sarà più grave
“Abbiamo una generazione che ha saltato l’epidemia influenzale dello scorso anno e questo significa che tanti cittadini non hanno neanche gli anticorpi rispetto ai virus della stagione ’20-21”, dice in maniera diretta Scotti. Lo scorso anno infatti, a causa del ritorno della pandemia e delle misure adottate per contrastarla, verso la fine di ottobre tornò quasi ovunque il lockdown. Questa misura è servita anche a contenere, se non annullare completamente, il diffondersi del “male di stagione”.
In una bella intervista pubblicata dal quotidiano Il Messaggero Silvestro Scotti manifesta le sue preoccupazioni. “L’anno scorso, gli interventi per limitare la diffusione del Covid hanno tenuto molto a bada l’influenza. Adesso, invece, potrebbe diffondersi molto più facilmente” dice il segretario della Federazione medici di famiglia.
Che fare dunque? Tornare a forme di chiusura? Certamente no
Non è questo il pensiero generale. Ma un’arma per contrastare anche l’influenza esiste e Scotti lo dice chiaramente. “È importante accelerare con i vaccini o rischiamo di avere condizioni più gravi”, ammonisce il segretario. Proprio perché tanti cittadini non hanno sviluppato gli anticorpi contro il virus della passata stagione, tornare a vaccinarsi è la forma migliore di protezione. Una prassi che prima del Covid era ampiamente in uso nel nostro Paese.
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“Il vaccino è l’unica arma per difendersi”, ribadisce il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. Per questo, come stabilito dai protocolli del Comitato Tecnico Scientifico, molte persone considerate a rischio sono state invitate a vaccinarsi contro l’influenza.