Il fattore R, unità di misura dell’andamento pandemico, scende fino a 0,65 numeri nelle regioni soleggiate: a tale conclusione sono giunti i ricercatori che hanno rilevato che la luce del sole rallenta la diffusione del Covid.
Si tratta di un recente studio che ha dimostrato l’influenza delle radiazione UV sullo stesso andamento del virus. Nel mese di gennaio 2021, un team di ricercatori statunitensi, francesi e britannici ha illustrato che la luce del sole può frenare la diffusione dei Covid-19.
Secondo le conclusioni dei ricercatori, maggiore è la radiazione UV e minore è la velocità di diffusione del virus. Questo studio internazionale ha esaminato l’influenza dei fattori ambientali come la temperatura ed i raggi del sole sulla pandemia. Nel corso dell’indagine, i ricercatori hanno confrontato le condizioni climatiche ed i casi di Covid 19, analizzando 3.235 regioni in 173 Paesi.
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“Abbiamo scoperto che la radiazione ultravioletta (UV) ha un effetto statisticamente significativo sui tassi di diffusione giornaliera del Covid-19” – annuncia lo studio pubblicato sul portale specializzato PNAS.
La luce del sole rallenta la diffusione del Covid
Anche uno studio del Regno Unito è giunto a dei risultati simili, si tratta di una ricerca condotta dal team di ricerca dell’Università di Liverpool intorno a Kieran Sharkey. Gli studiosi hanno osservato come il numero medio di persone contagiate da un soggetto positivo al Coronavirus cambia a causa della maggiore radiazione UV: “Dieci kilojoule di radiazioni ultraviolette aggiuntive per metro quadrato abbassano il fattore R di 0,05”.
La luce del sole quindi farebbe scendere il fattore R fino a 0,65 come emerso dai rilevamenti condotti in 359 città, con più di 500.000 abitanti in 43 Paesi. Lo studio ha rilevato delle radiazioni UV comprese tra 30 e 130 kilojoule per metro quadrato evidenziando che la luce solare avrebbe fatto scendere il valore R di circa 0,15-0,65.
Un fattore che potrebbe quindi avere degli effetti significativi sulla diffusione della pandemia, nel caso in cui non si prendessero delle contromisure e fino a quando la società è in gran parte priva di immunità (dove si registrano come valori di fattore R circa 3 punti).
In pratica, secondo le conclusioni dei ricercatori in caso di 100 persone infettate, queste tendono ad infettare mediamente 300 persone, ma tale valore scenderebbe di 0,5 sotto l’influsso delle radiazioni UV più alte, quindi si registrerebbero 50 casi in meno (250 contagi).
Tuttavia, i ricercatori hanno ribadito comunque che la luce del sole da sola non è sufficiente ad impedire la diffusione esponenziale del virus. Solo una combinazione di diverse misure come la vaccinazione, una buona igiene, il rispetto delle distanze di sicurezza si confermano i fattori essenziali per tenere sotto controllo la pandemia.