Microbiota intestinale: il forte legame con la dieta e il suo impatto sulla salute

Un grande studio condotto in ambito scientifico ha avuto modo di approfondire il ruolo centrale del microbiota intestinale sulla nostra salute.

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Inoltre gli studiosi hanno scoperto i legami diretti tra i microbi che vivono nel nostro intestino e la dieta di una persona.

Ma è stato anche possibile rilevare che dal microbiota intestinale dipende il rischio o meno di sviluppare determinate condizioni patologiche.

In sostanza, i batteri buoni che vivono nel nostro intestino sono associati in modo diretto con la stessa salute.

Queste le conclusioni sul microbiota intestinale di uno studio internazionale condotto da ricercatori britannici, italiani ed americani.

Il team di ricerca ha stabilito che questi organismi sono positivamente o negativamente correlati al rischio di alcune malattie.

Il lavoro di ricerca, pubblicato su Nature Medicine, ha affermato che le diete ricche di alimenti sani e vegetali determinano la presenza di microbi intestinali che espongono ad un minore rischio di sviluppare: obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari.

Le conclusioni dello studio sul microbiota intestinale

Le conclusioni dello studio sul microbiota intestinale

I ricercatori del King’s College di Londra (Regno Unito), del Massachusetts General Hospital (MGH), della Harvard School of Health (entrambi negli Stati Uniti), dell’Università di Trento (Italia) e della start-up sanitaria ZOE hanno utilizzato il metagenomica ed il profilo ematico chimico per l’analisi dei fenotipi.

In questo modo hanno studiato una serie di tratti che si sorgono come conseguenza dell’interazione tra geni ed ambiente, esaminando un campione di 1.100 partecipanti.

Il team ha così scoperto un pannello di 15 microbi intestinali associati ad un minore rischio di sviluppare le malattie citate sopra.

Nel corso del Predict 1 (Trial of Personalized Responses to Dietary Composition 1) si sono analizzati i dati relativi alla composizione dei microbiomi intestinali del campione, valutando inoltre le abitudini alimentari ed i biomarcatori del sangue cardiometabolico.

I dati emersi da questo, che ad oggi è considerato il più grande studio nutrizionale approfondito sul microbiota intestinale ha permesso di evidenziare i legami tra la dieta di una persona, i microbi intestinali e la salute.

I ricercatori hanno identificato i microbi associati con il rischio di insorgenza di diabete, malattie cardiache ed obesità.

Così hanno rilevato come il microbiota intestinale ha una maggiore associazione con questi marcatori rispetto ai fattori genetici.

Alcuni dei microbi identificati sono nuovi ed al momento non sono stati neppure identificati per nome.

Le dichiarazioni dei ricercatori che hanno preso parte allo studio

I ricercatori hanno così decretato che una dieta “sana” caratterizzata da una combinazione di alimenti associati ad un minor rischio di malattie croniche rappresenta una valida prevenzione.

Infatti hanno notato che i partecipanti allo studio che hanno seguito una dieta ricca di verdure, avevano maggiori probabilità di avere alti livelli di microbi intestinali “buoni”, associati ad un basso rischio di malattie comuni.

I risultati dello studio sul microbiota intestinale hanno rilevato che una flora intestinale popolata dalla specie Prevotella copri e Blastocystis riusciva a mantenere un livello favorevole di zucchero nel sangue dopo un pasto.

Altre specie invece si sono dimostrate maggiormente legate a livelli di grasso più bassi nel sangue dopo i pasti ed a minori marcatori di infiammazione.

La dott.ssa Sarah Berry del Nutrition Sciences al King’s College di Londra al termine dello studio ha affermato:

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“Come scienziata nutrizionale, è stato stimolante trovare nuovi microbi correlati a cibi specifici ed alla salute metabolica.

Data la composizione altamente personalizzata del microbioma di ogni individuo, la nostra ricerca suggerisce che possiamo modificare il nostro microbioma intestinale per ottimizzare la nostra salute scegliendo i migliori alimenti per la nostra biologia unica”.

Infatti i risultati proposti dai ricercatori sul microbiota intestinale si dimostrano vantaggiosi per creare dei piani alimentari personalizzati utili per migliorare la salute del singolo individuo.

A tal proposito il professor Tim Spector, epidemiologo del King’s College di Londra, ha detto:

“Quando mangi, non stai solo nutrendo il tuo corpo, stai nutrendo i trilioni di microbi che vivono nel tuo intestino”.

Nicola Segata, professore e ricercatore capo presso il Laboratorio di Metagenomica Computazionale dell’Università di Trento, che ha preso parte allo studio sul microbioma intestinale ha dichiarato:

“Siamo rimasti sorpresi nel vedere gruppi così ampi e chiari di quelli che informalmente chiamiamo microbi buoni e cattivi che derivano dalla nostra analisi.

È anche entusiasmante vedere che i microbiologi sanno così poco di molti di questi microbi che non sono ancora stati nominati.

Questa è una grande area di interesse, crediamo che in futuro si possano aprire nuove prospettive su come utilizzare il microbioma intestinale per migliorare il metabolismo e la salute”.

Per approfondimenti:

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