Oms, l’annuncio: “Con Omicron fine della pandemia in Europa”

Omicron, la variante che sta dilagando negli ultimi mesi potrebbe rappresentare, per l’Europa, il giro di boa decisivo per la fine della pandemia. Se ciò non dovesse accadere, sembra che la causa risieda nel fatto che non tutta la popolazione sia vaccinata. Per comprendere tale passaggio è necessario far riferimento alle conoscenze di illustri studiosi ed al ragionamento che porterebbe a tale conclusione.

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Punto di partenza è il picco di contagi, atteso per il mese di febbraio, al quale dovrebbe seguire un brusco calo della curva epidemiologica. Secondo Hans Kluge, direttore dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, a marzo la variante Omicron si sarà sicuramente estesa al 60% della popolazione. Presumibilmente, si potrà dire di essere vicini alla fine della pandemia.

Tali dichiarazioni, però, vanno prese con le pinze, in relazione alla possibilità di nuove varianti; non bisogna dimenticare, infatti, la propensione a mutare, già ampiamente dimostrata dal Covid-19. Anche Anthony Fauci, infettivologo della Casa Bianca, ha concordato sul fatto che, dopo il picco di febbraio, i contagi dovrebbero scendere in maniera repentina.

annuncio clamoroso sulla pandemia OMS

Omicron ci sorprenderà: secondo l’OMS dopo il picco la pandemia potrebbe scemare

Omicron sta impazzando, ma non bisogna preoccuparsi troppo, anche se, come ha affermato Fauci: ”Non si può mai essere troppo sicuri quando si ha a che fare con questo virus…”. In sostanza, si pensa anche di riuscire a gestire in maniera più efficace l’eventuale arrivo di nuove varianti

La previsione prospettata dall’OMS sembra posta su basi solide; basti considerare che, relativamente alla variante Omicron, si è registrato un brusco calo dei contagi in Sudafrica, dove si è passati da 20 mila al giorno a 3.520 giornalieri. Ciò che più sorprende è il fatto che in Sudafrica siano ancora tanti i non vaccinati.

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Anche Maria Van Kerkhove, alto funzionario dell’OMS ha detto la sua, affermando che Omicron non è l’ultima variante in circolazione e che il problema persisterebbe perché non tutta la popolazione si è sottoposta al vaccino, non sussistendo un obbligo generalizzato. ”…Ci sono ancora tre miliardi di persone che aspettano la prima dose del vaccino, è un problema globale e dobbiamo affrontarlo con delle soluzioni globali.”, ha concluso l’illustre esponente dell’OMS.

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