Vaccino Pfizer, testata la sua efficacia dopo 6 mesi: i dati evidenziano una diminuzione della copertura vaccinale del 6% ogni due mesi

La stessa casa farmaceutica ha condotto un’indagine per testare l’efficacia del vaccino Pfizer dopo 6 mesi, ed i risultati finali hanno confermato una diminuzione della copertura vaccinale circa il 6% ogni due mesi. I dati raccolti da questo studio preliminare (preprint su medRxiv) segnalano che il siero prodotto dalla casa Usa e dalla tedesca Biontech è in grado di mantenere un’elevata protezione contro le forme gravi dell’infezione da Covid-19 garantendo anche una buona prevenzione contro qualsiasi infezione.

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Il report dello studio condotto da Pfizer e BioNTech, in attesa di una revisione finale, ha illustrato dunque che l’efficacia del vaccino anti Covid si riduce con il tempo in maniera più marcata soprattutto dopo 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose.

efficacia del vaccino Pfizer 6 mesi

Vaccino Pfizer: il calo della copertura vaccinale del 6% ogni due mesi

Nell’arco del periodo di sei mesi la protezione vaccinale sembra mantenersi intaccata (pari al 97%), assicurando un valido scudo contro le forme gravi di Covid: un fattore decisivo per scongiurare ricoveri ospedalieri e decessi. Lo studio ha però fatto emergere che nel giro di sei mesi dalla vaccinazione l’efficacia del vaccino Pfizer nel prevenire il contagio scende all’84%.

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I dati del test clinico, che si è concluso nel mese di marzo 2021, relativi a più di 44mila volontari provenienti da sei diversi Paesi ha dimostrato che l’efficacia del vaccino prodotto dalla casa Usa e dalla tedesca Biontech si perde nel tempo. Come conseguenza dunque cala anche la sua capacità di prevenire le infezioni da Coronavirus con una media del 6% ogni due mesi dopo la vaccinazione.

La progressiva diminuzione si evidenzia già tra i 2-4 mesi dopo la seconda dose del siero, con un calo al 90%, per poi scendere all’84% nel periodo compreso tra 4-6 mesi dopo la vaccinazione. Nel corso dello studio sull’efficacia del vaccino Pfizer dopo 6 mesi, il gruppo di studio non ha rilevato il tasso di infezioni virali asintomatiche, né ha avuto modo di registrare informazioni sulla variante Delta.

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