Attacchi di ansia. Quando si ha la sensazione che il cuore stia per scoppiare

Solo chi ha sperimentato in prima persona gli attacchi d’ansia può comprendere cosa si prova nel corso di un simile episodio. Questo momento critico può colpire non solo chi soffre del disturbo in modo cronico ma anche chi non ne soffre.

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A tutti gli effetti si tratta di un disturbo classificato nel manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM-V). Chi soffre di attacchi di ansia può viverli sia sporadicamente sia periodicamente.

Diversi fattori possono scatenare un attacco di ansia. Come ad esempio: una situazione stressante, un evento dal grande impatto emotivo, un episodio traumatico.

Attacchi di ansia

Dai racconti di chi ha sperimentato un simile episodio, emerge che si ha la sensazione che si stia per morire. Si fa riferimento alla sensazione di: cuore che sta per scoppiare. Ma il quadro dei sintomi fisici ed emotivi risulta alquanto variegato.

Si deve precisare che si tratta di una forma di crisi, perché in linea di massima l’ansia è una sensazione che ha un’utilità per gli uomini. Di fatto è un campanello di allarme che segnala una minaccia. Quindi un livello di ansia equilibrato spinge ad essere più efficaci nella quotidianità.

Invece il problema sorge quando il livello di ansia diventa incontrollabile. In tal caso il cervello interpreta che c’è un rischio dal quale fuggire il prima possibile. Così, attiva una reazione di tipo organico con rilascio di adrenalina nel sangue, accelerazione del cuore, aumento della pressione sanguigna.

Allo stesso tempo la mente invia pensieri negativi che peggiorano la crisi in atto. Perciò, la persona si trova ad affrontare un attacco di ansia. Spesso può risultare più allarmante se chi ne è testimone non sa cosa sta succedendo e non sa come comportarsi.

La sintomatologia degli attacchi di ansia

Diversi fattori e situazioni personali possono innescare gli attacchi di ansia. Ad esempio alcune persone hanno paura di volare, altre possono soffrire di paure come l’agorafobia o l’aracnofobia.

Talvolta un attacco di ansia può nascere in una situazione di grande impatto emotivo. Secondo uno studio condotto all’Università di Seoul, il disturbo psicologico a volte rivela un’origine genetica.

Per quanto riguarda il quadro dei sintomi si deve distinguere tra due piani di manifestazioni. Infatti si evidenziano sintomi emotivi quali:

  • nervosismo
  • tensione
  • difficoltà di concentrazione
  • sentimenti negativi
  • sensazioni di apprensione
  • paura incontrollabile
  • pensieri fatalistici

Mentre tra i sintomi fisici si individuano di solito:

  • vertigini
  • sudorazione
  • tremori e tic
  • tensione muscolare
  • mal di testa

 

  • iperventilazione
  • minzione frequente
  • mal di stomaco
  • stanchezza e debolezza
  • frequenza cardiaca accelerata
  • aumento della pressione sanguigna
  • difficoltà a respirare e sensazione di un attacco di cuore

Gli attacchi di ansia possono essere collegati alla depressione se si palesano di frequente. Di fatto l’ansia e la depressione derivano dal comune senso di incapacità di controllo. In genere l’ansia e la depressione sono due disturbi diversi. A volte però uno stato ansioso può essere un sintomo depressivo.

Come affrontare un attacco di ansia

Non è semplice superare questa crisi. Per affrontare gli attacchi di ansia è necessario affrontare i sintomi emotivi e razionalizzare la paura ed il senso di minaccia.

Quindi per soccorrere una persona che ha un attacco d’ansia si deve per prima cosa fare appello alla calma.

Poi si può aiutarlo a respirare magari slacciando i vestiti che lo opprimono. Inoltre è bene portarlo in un posto all’aperto per farlo respirare meglio.

Nel caso poi di iperventilazione si deve farlo respirare attraverso un sacchetto. In mancanza di questo mezzo lo si può motivare a respirare come se stesse soffiando su una candela. In più è d’aiuto il sostegno delle parole. Quindi oltre a ripetergli ‘tutto va bene’ si deve usare un tono pacato.

È importante regolare la respirazione per riportare la calma. Se i sintomi non si risolvono in breve tempo ed il polso resta accelerato meglio chiamare un’ambulanza. Soprattutto se la persona soffre di: malattia cardiaca, diabete, obesità.

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