È possibile curare il Covid a casa nella prima fase dell’infezione, come dimostra uno studio dell’Istituto Mario Negri dal titolo “Fondamentale per ridurre la necessità del ricovero in ospedale”. Quest’indagine si è svolta su circa 90 pazienti appurando come sia possibile combattere la malattia al suo esordio, ossia nei primi 2-3 giorni, quando il virus è nella sua fase di incubazione (presintomatica).
In questo stadio il soggetto non presenta alcun sintomo, ma poi nei 4-7 giorni successivi, per effetto del significativo incremento della carica virale sorgono: tosse, febbre, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari, nausea, vomito. In questa fase iniziale del focus infettivo si può curare il Covid a casa, trattandolo nello stesso modo che richiede una comune infezione respiratoria.
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Cosa ha rivelato lo studio dell’Istituto Mario Negri
Secondo gli studiosi, questa strategia d’azione si dovrebbe applicare ancora prima di scoprire il risultato del tampone, in quanto contribuirebbe ad accelerare i tempi di recupero del paziente oltre a ridurre i casi di ricovero in ospedale. Lo studio dell’Istituto Mario Negri ha dimostrato che un trattamento casalingo tempestivo non solo è di grande aiuto per il decorso della malattia, ma assicura anche un impatto positivo sul sistema sanitario, evitando il sovraccarico di ricoveri.
In assoluto, si tratta della prima ricerca condotta su tale tema, visto che nessun studio clinico si era effettuato sui pazienti con Covid curati a casa, per valutare l’efficacia di diversi trattamenti. Il suddetto studio si è svolto su un gruppo di pazienti trattati a casa dai loro medici di famiglia, tra ottobre 2020 e gennaio 2021. Al termine dell’indagine è emerso che i soggetti presentavano il medesimo quadro clinico, ma avevano ricevuto diversi approcci terapeutici.
In particolare, si è notato che il trattamento dei pazienti Covid a domicilio ha limitato il ricorso all’ospedalizzazione: con una significativa riduzione (più del 90%) del numero complessivo di giorni di ricovero. Un dato che ha permesso anche di ridurre i costi relativi al trattamento.
Però curare il Covid a casa tempestivamente non incide sulla sua durata: si è registrato come tempo medio per la risoluzione dei sintomi 18 giorni, nel caso dei pazienti curati secondo le nuove indicazioni, contro i 14 giorni nel gruppo di controllo.
Come curare il Covid a casa con i farmaci antinfiammatori
Lo studio clinico pubblicato su MedRxiv ha avvalorato le conclusioni del documento presentato da Fredy Suter, primario delle Malattie infettive presso l’ospedale di Bergamo, e da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano. Alcuni medici dell’Ats di Bergamo, nel corso della prima fase della pandemia, avevano reso note alcune indicazioni per curare i pazienti a casa mettendole in pratica su più di cento pazienti positivi al Covid. Il gruppo è riuscito a guarire senza la necessità del ricovero ospedaliero.
Suter e Remuzzi hanno concluso che se la febbre non è il solo sintomo del quadro sintomatologico si deve optare per un trattamento a base di farmaci antinfiammatori non steroidei e di aspirina. Invece hanno sconsigliato il paracetamolo perché ha una bassa attività antinfiammatoria e tende a ridurre il glutatione, una sostanza che agisce come antiossidante. Un eventuale deficit di glutatione provoca un aggravarsi dei danni causati dalla risposta infiammatoria nel corso dell’infezione da Covid.
Gli esperti ritengono dunque che gli antinfiammatori garantiscono una minore progressione della malattia. Queste le indicazioni di Remuzzi e Suter su come curare il Covid a casa: “Si può prevenire la reazione infiammatoria che, se viene presa in tempo, è curabile a domicilio dal medico di famiglia. È proprio il medico di famiglia, infatti, che dovrà valutare lo stato di salute del paziente cercando di valutare la gravità della malattia e curandolo in modalità domiciliare fin quando possibile. In base all’evoluzione del quadro clinico, si deciderà poi la durata del trattamento”.