Giunge dagli Stati Uniti, e precisamente dall’Università di San Diego, una scoperta molto importante riguardo la lotta all’obesità. Il Professor Alan Saltiel, responsabile del team di ricercatori, ha dichiarato che è stato isolato l’enzima che rallenta il metabolismo.
Prima di approfondire meglio questa importante scoperta riportata dalla rivista Cell, alcune informazioni possono aiutarci a fotografare l’importanza della stessa.
TBK1, l’enzima che rallenta il metabolismo
Ha nome e cognome questo enzima, il TBK1, acronimo di Tank Binding Kinase 1, una sorta di interruttore che si attiva proprio durante le diete.
Riuscire a rendere più incisive le campagne per combattere l’obesità, intervenendo sul metabolismo, e annullando l’enzima che lo blocca, può essere fondamentale.
Secondo una recente indagine della Fondazione Barilla, presentata in occasione delle giornate dell’alimentazione, i dati sono questi.
Alcuni dati importanti
Oltre il 13% della popolazione sopra i 18 anni è obesa. Parliamo di circa 700 milioni di individui. A cui, per avere un quadro oggettivo, fanno da contraltare gli 870 milioni di persone che sono a rischio di morte per fame.
Uno spaccato che fotografa in maniera drammatica la situazione riguardo l’alimentazione.
Pensate che la percentuale più alta di persone obese, quindi non in leggero o medio sovrappeso, vive in due posti considerati paradisi naturali.
Le Isole Samoa, nel Pacifico, presentano oltre l’85% degli abitanti adulti con indice di obesità, e le Isole Kiribati, quelle attraversate da ben 3 fusi orari.
Pare, secondo i ricercatori, che le cause di questo fenomeno siano determinate non solo dal cibo di importazione, ma anche da fattori genetici.
Vivendo anticamente di pesca e prodotti della loro terra, in determinate stagioni, dovendo affrontare penuria di cibo, avrebbero sviluppato questo gene.
Che, un po’ come l’enzima che rallenta il metabolismo, il TBK1, interviene riducendo il dispendio energetico.
Le premesse per il futuro
È proprio questa la fase cruciale sulla quale i ricercatori di San Diego hanno concentrato la loro attenzione.
Fare in modo, soprattutto quando un soggetto inizia una dieta, che il metabolismo acceleri anzichè diminuire di intensità.
“Inibire TBK1 ha il potenziale di riequilibrare il bilancio energetico in condizioni di obesità mediante la capacità di bruciare più grasso. La scoperta potrebbe portare a nuovi farmaci contro l’obesità”, spiega il Professor Saltiel.
Ed è quello che tanti di noi si augurano.
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