Sindrome anale irrequieta: tra i sintomi del Long Covid gli specialisti hanno identificato una variante della sindrome delle gambe senza riposo

La cosiddetta sindrome anale irrequieta è stata identificata in Giappone tra le conseguenze del Long Covid, dopo che è stato esaminato il caso di un uomo che ha sofferto dopo la malattia virale di problematiche anali. I sintomi del Long Covid continuano ad essere oggetto di studi, come confermato dai dati che arrivano da Tokyo dove è stata di recente scoperta una conseguenza a lungo termine: la sindrome anale irrequieta.

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Il quadro sintomatologico del Covid a lungo termine include un ampio elenco di conseguenze quali: stanchezza, diarrea, tinnito, riduzione del volume polmonare. In totale si sono elencati più di 200 sintomi nel mese di luglio 2021, tra i quali è stato identificato un nuovo e strano sintomo individuato in Giappone.

Dopo aver monitorato le condizioni di un uomo di 77 anni che soffriva della sindrome anale senza riposo dopo il Covid-19, è stato accertato che si tratta di una conseguenza della malattia. Il caso è stato riportato sulla rivista “BMC Infectious Diseases“, dove si è illustrato il quadro clinico dell’anziano giapponese che ha sviluppato questo sintomo dopo la sua dimissione dall’ospedale. Il paziente è stato curato dopo aver contratto il Coronavirus per 21 giorni ed è stato in seguito dimesso, quando la sua funzione respiratoria si è normalizzata.

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Sindrome anale irrequieta: uno dei sintomi del Long Covid

Il case report del 77enne giapponese ha rilevato che il paziente ha continuato ad avere problemi di sonno e sintomi di ansia al suo ritorno a casa dopo il ricovero ospedaliero, anche a distanza di settimane, evidenziando inoltre delle problematiche nella zona anale. L’uomo aveva un disagio anale profondo ed irrequieto ad una decina di centimetri dalla regione perineale, che lo portava ad avvertire un bisogno irrefrenabile di muovere la regione intestinale, un disagio che peggiorava con il riposo e la sera.

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Così gli specialisti hanno scoperto che l’anziano soffriva di una sindrome, che risulta essere una variante della sindrome delle gambe senza riposo (RLS). I medici di Tokyo hanno fatto questa diagnosi dopo aver fatto numerosi test, dai quali non hanno trovato anomalie, così dopo aver escluso il diabete o la carenza di ferro, come causa, hanno identificato la cosiddetta sindrome anale senza riposo: una sensazione di irrequietezza che in tal caso con interessa gli arti.

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Nel caso della RLS, anche se poco conosciuta, il soggetto è spinto a contrarre e muovere le gambe, che gli causano fastidio soprattutto la sera, per questo non riesce a dormire a causa della sindrome. Oltre alla voglia di muoversi, alcuni pazienti avvertono anche una sensazione di bruciore o di dolore alle gambe. La RLS secondo l’Associazione nazionale dei medici legali dell’assicurazione sanitaria colpisce il 10% della popolazione, interessando soprattutto le donne che iniziano a risentire dei primi sintomi tra i 30 ed i 40 anni di età. Nel caso del sintomo del Long Covid, la sindrome anale senza riposo, i medici sono riusciti ad aiutare il paziente giapponese con l’anticonvulsivante clonazepam che ha alleviato il suo disagio.

Fonte: fitbook.de

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