Carenza di ferro: come riconoscere i sintomi in tempo e la dieta adeguata per prevenire e trattare il deficit

La carenza di ferro colpisce spesso le donne, soprattutto in età fertile, che si ritrovano alle prese con i sintomi caratteristici di questo deficit, che però tendono ad essere riconosciuti tardivamente. Il ferro è un importante oligoelemento per il corpo umano, e dal momento che costituisce una percentuale estremamente ridotta nella nostra dieta quotidiana può scarseggiare. Si tratta comunque di un elemento essenziale per diverse funzioni vitali del corpo, e la maggior parte del ferro presente nel corpo (circa due terzi) si concentra nel sangue.

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Il ferro è un componente essenziale che permette all’organismo di produrre una quantità sufficiente di emoglobina: il pigmento rosso dei globuli rossi (eritrociti). Queste cellule del sangue hanno bisogno infatti dell’oligoelemento per trasportare l’ossigeno inalato dai polmoni in tutto il corpo. In presenza di una carenza di ferro, l’apporto di ossigeno agli organi ed alle cellule muscolari si ferma, con effetti sulla salute generale.

Carenza di ferro: quali sono i sintomi rivelatori

Di fatto il deficit, che colpisce il più alto numero di soggetti al mondo, causa un’ampia gamma di sintomi anche se sono spesso sottovalutati. Ma come si manifesta la scarsa quantità di questo oligoelemento?

In caso di carenza di ferro si sperimenta stanchezza cronica ed ansia, proprio perché questo oligoelemento vitale è coinvolto nella formazione delle cellule del sangue e nello sviluppo neurologico. Ma il ferro svolge un ruolo chiave anche in tanti processi metabolici, per questo gli effetti sono diversi. Il deficit inizialmente è appena percettibile ed i sintomi della carenza compaiono solo quando il corpo riceve troppo poco ferro per un periodo di tempo prolungato.

I primi sintomi della carenza di ferro di solito includono: pallore, pelle secca, mal di testa, vertigini, capelli e unghie opachi e fragili, crepe agli angoli della bocca, maggiore esposizione alle infezioni, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, ansia e depressione.

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Quando si notano questi segni, sarebbe opportuno consultare un medico, e gli esperti in ematologia raccomandano di prevenire la carenza attraverso un regime alimentare capace di fornire il fabbisogno giornaliero necessario. In caso di una dieta malsana o per un’eccessiva perdita di sangue, può sorgere il deficit che colpisce di solito le donne in età fertile e le donne in gravidanza, ma anche i bambini in crescita, i giovani e le persone con disturbi gastrointestinali come la gastrite oppure il morbo di Crohn.

Carenza di ferro: il fabbisogno giornaliero dell’oligoelemento

Come per le carenze di calcio, magnesio o vitamina D, anche in questo caso valgono le linee guida generali degli specialisti in nutrizione, che raccomandano l’assunzione di integratori alimentari solo dopo aver consultato un medico. Il consumo incontrollato di tali preparati contenenti ferro potrebbe aumentare il rischio di diabete mellito o malattie del sistema cardiovascolare. Nella maggior parte dei casi, la carenza può essere prevenuta con una dieta sana ed equilibrata.

La quantità giornaliera di ferro raccomandata dal DGE per un uomo adulto è pari a 10 milligrammi; per una donna adulta, la Nutrition Society raccomanda da 10 a 15 milligrammi al giorno. Le donne incinte dovrebbero invece consumare 30 milligrammi di ferro al giorno. Tra gli alimenti particolarmente indicati per prevenire la carenza di ferro e soddisfare il fabbisogno giornaliero si suggeriscono come fonti principali: spinaci, scorzonera, lenticchie, manzo, farina d’avena, segale e pane integrale.

Le donne colpite da carenza di ferro

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Hans Hauner, che dirige la cattedra di medicina nutrizionale presso l’Università tecnica di Monaco, contraddice la diffusa convinzione che la carne sia essenziale per una dieta ricca di ferro ribadendo che vegetariani e vegani non soffrono spesso di carenza di ferro. Anche Antje Gahl da nutrizionista lo conferma, ribadendo che le persone che seguono una dieta senza carne dovrebbero assumere abbastanza vitamina C che aiuta il corpo ad aumentare l’assorbimento del ferro dai cibi vegetali.

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