La depressione può nascere da un’infiammazione del corpo

Che sia considerata la malattia principale di questo millennio ormai non vi sono più dubbi al riguardo. La depressione, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarà nel 2030 la prima causa di disabilita’ nel mondo.

Advertisement

Il male di vivere, quello stato di abbandono che la depressione manifesta, non sarebbe però un problema solamente psicologico.

Recentemente ha suscitato molto interesse il libro “La mente in fiamme” di Edward Bullmore, professore di psichiatria dell’università di Cambridge.

Cosa dice di così rivoluzionario il Professor Bullmore? Semplicemente che la depressione sarebbe stimolata da un processo infiammatorio che, dal corpo, si estende al cervello.

Depressione

La depressione può nascere da un’infiammazione, la tesi dell’esperto

Una tesi, come prevedibile, che ha subito aperto un dibattito tra coloro che vedono nella depressione un problema principalmente emotivo, e chi, come Bullmore, la considera una patologia più complessa.

A questa conclusione il Professor Bullmore è arrivato dopo aver curato, fresco di specializzazione, alcuni pazienti.

Come egli stesso ricorda, trovandosi di fronte un signore di mezza età che lamentava pensieri pessimistici e disturbi del sonno, Bullmore aveva prescritto i classici farmaci antidepressivi.

Quelli cioè che intervengono, diagnosticata una depressione, per correggere squilibri nei livelli della serotonina.

Lo psichiatra inglese ammette di essersi trovato in difficoltà quando il paziente gli fece alcune domande.

Come faceva a sapere con esattezza che i suoi livelli di serotonina non andavano bene?

Esistono forse esami particolari che indicano se i valori di questo ormone sono nella norma?

L’intuizione che diventa una risposta

Bullmore, spiazzato, fu costretto a riflettere. La depressione non è una malattia misurabile con normali esami del sangue.

Ma questa riflessione stimolò ancora di più il suo bisogno di indagine e di approfondimento sulla materia.

La strada per arrivare a completare la sua teoria sulla depressione il Professor Bullmore la incrociò quando dovette occuparsi di una signora affetta da l’artrite reumatoide.

Oltre ai sintomi che l’artrite produce, la paziente lamentava i sintomi classici della depressione. Mancanza di voglia di vivere, difficoltà a dormire, visione cupa della vita.

La risposta scientifica

La risposta scientifica

“Quando è in atto un processo infiammatorio, spiega il Professor Bullmore nel suo libro, il sistema immunitario produce citochine. Queste molecole sono in grado di infiammare anche il cervello”, osserva il Professore.

Depressione ed infiammazione sono quindi legate?

La risposta è positiva, se è vero, come sostiene l’autore, che oltre il 40% dei pazienti depressi ha sviluppato anche processi infiammatori.

Tutte le cause sinora addotte come responsabili della depressione, stress, lutti, difficoltà economiche, in realtà sono responsabili di processi infiammatori che si scatenano nell’organismo.

Advertisement

Ecco quindi che l’approccio medico più corretto per intervenire di fronte ad un paziente che manifesta sintomi depressivi, è quello di curarlo con farmaci antinfiammatori.

Il Professor Bullmore sostiene, a conferma della sua tesi, che tutti quei comportamenti consigliati per contrastare gli effetti della depressione, esercizio fisico, yoga, musicoterapia, hanno effetti antinfiammatori.

“Come per tante malattie, conclude il Professor Bullmore, la cura non può prescindere dall’intervenire sugli effetti fisici che la malattia produce”.

Advertisement
CONDIVIDI ☞