Si evidenzia la condizione patologica del nervo vago infiammato in presenza di un’alterazione a carico del decimo nervo cranico che parte dal cervello: è il nervo cerebrale più lungo che si sviluppa dall’encefalo fino alla cavità addominale.
Questo nervo viene chiamato in causa da un gran numero di funzioni dal momento che è coinvolto nel sistema parasimpatico, prendendo parte al movimento della bocca, del cuore ed alla sudorazione.
Si precisa però che nel corpo sono presenti due nervi vaghi direttamente connessi con il cervello, lo stomaco, il cuore e l’addome.
In caso di nervo vago infiammato, il soggetto lamenta dei sintomi fastidiosi e complessi che si manifestano con: rigidità nel collo e vomito, bruciore di stomaco, nausea, vertigini, mal di testa, tachicardia.
Talvolta il quadro sintomatologico del nervo vago infiammato provoca anche la crisi vagale, una condizione più severa che prevede altre manifestazioni quali: sudorazione eccessiva, pallore, svenimenti, riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.
Nel caso in cui la flogosi a carico di questa sede causa questo genere di crisi con svenimenti, si interviene con una terapia farmacologica ad hoc.
Nervo vago infiammato: i trattamenti per allentare la pressione
Ma nella maggior parte dei casi, se i sintomi sono persistenti e non gravi, come trattamento si consiglia la cosiddetta manovra di Valsalva, che deve essere eseguita da un medico.
Questa manovra, che prende il nome dal medico anatomista che l’ha inventata, deve essere applicata solo da un esperto, in quanto si deve intervenire in modo da stimolare i due nervi vaghi in totale sicurezza.
Si tratta di un rimedio molto efficace che consiste in un’espirazione forzata a glottide chiusa.
Con la manovra di Valsalva si aumenta la pressione intratoracica ed intra-addominale.
Si consiglia di solito come rimedio in caso di stitichezza cronica, ma anche per ridurre la frequenza cardiaca in caso di tachicardia. Questa procedura è anche utilizzata comunemente per sbarazzarsi dal singhiozzo persistente.
Quando si esegue la manovra di Valsalva si genera la contrazione dei muscoli dell’addome e degli altri muscoli espiratori, in modo da rendere la cavità addominale una sorta di “camera gonfiabile”.
Secondo i dati di alcune indagini, condotte da specialisti, grazie a tale procedura si può ridurre sensibilmente la pressione a livello del disco intervertebrale T12-L1, intervenendo anche su quella che si crea a livello del disco L5-S1.
In caso di nervo vago infiammato scatenato da ansia o stress si consiglia invece la psicoterapia.
Nel corso della terapia psicologica, lo specialista spiegherà al paziente come seguire degli esercizi di respirazione utili per sciogliere le tensioni.
Se la flogosi in questa sede si deve ad artrosi cervicale oppure ad una condizione cronica di stress si può ricorrere alla ginnastica fisioterapica.
Si raccomanda di rivolgersi ad un bravo fisioterapista, in caso di nervo vago infiammato, che mostrerà come eseguire degli esercizi specifici per allentare la pressione sul nervo e così dare sollievo ai sintomi.
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