Gli ultimi aggiornamenti in merito all‘immunità sviluppata dopo l’infezione Covid-19 arrivano da due recenti studi americani, che concordano sul sottolineare che la copertura naturale contro il virus si rafforza grazie ad una sola dose di vaccino. Secondo quanto rivelato delle ricerche condotte sul tema, l’immunità naturale contro il virus Sars-CoV 2 risulterebbe durata, oltre ad avere la capacità di adattarsi nel tempo, plasmandosi in risposta alle varianti.
Due recenti studi pubblicati per lo più nello stesso periodo hanno affrontato la questione dell’immunizzazione naturale e di quella vaccinale. I ricercatori hanno evidenziato che la protezione che si sviluppa dopo un’infezione da Sars-CoV2 può essere considerata un’immunità “robusta e duratura”, e se sostenuta da una sola dose di vaccino può assicurare una maggiore difesa immunitaria.
Le conclusioni di due studi americani sull’immunità sviluppata dopo l’infezione Covid-19
Studio della Washington University
Uno studio pubblicato su Nature, svolto da un gruppo di immunologi della Washington University di Saint Louis ha analizzato la risposta degli anticorpi di un campione di 77 soggetti guariti dal Covid circa 4 mesi prima. Le indagini hanno permesso di rilevare un lento declino delle difese naturali, per poi riscontrare a distanza di 11 mesi dalla guarigione la presenza di una piccola quantità di anticorpi contro il virus. Inoltre il gruppo di ricercatori ha cercato di capire da dove arrivassero questi anticorpi, esaminando il midollo osseo dei pazienti.
Così hanno trovato in 15 dei 19 campioni studiati delle quantità di cellule B pronte a diventare anticorpi anti Sars-CoV 2. Queste cellule restano anche nei vaccinati che non hanno avuto il Covid-19. Allo stesso tempo gli studiosi hanno rilevato anche una bassa percentuale di soggetti che dopo l’infezione da Covid-19 non ha una risposta duratura. Malgrado la mancanza di dati stabili si ritiene che la maggioranza dei soggetti infettati dal Covid-19 e poi guariti è protetta contro il virus.
Studio della Rockfeller University di New York
Delle conclusioni analoghe sono state rese note dallo studio della Rockfeller University di New York, pubblicato sul sito BioRXiv. I ricercatori hanno indagato il processo di maturazione delle cellule B di 63 malati guariti, 26 dei quali vaccinati con una dose di vaccino con base mRna. Si sono rivelati dei livelli stabili di anticorpi neutralizzanti per un periodo di tempo compreso tra i 6 mesi ed i 12 mesi. Il team di ricerca ha scoperto una risposta 50 volte più elevata rispetto a quella di chi non è stato vaccinato ma è stato infettato dal virus.
Leggi anche: Immunità al Covid: gli anticorpi che proteggono contro il virus rimangono presenti nell’organismo per più di 12 mesi
Gli studiosi hanno ipotizzato che gli ex malati grazie ad una vaccinazione potrebbero beneficiare di un tipo di immunità permanente. Invece le persone che possono contare sull’immunità indotta dal vaccino potrebbero aver bisogno di un richiamo per rafforzare le cellule B e contraste le varianti. Una misura necessaria per stimolare le cellule B prodotte dopo la vaccinazione e che si attivano soltanto contro la proteina S e non contro le altre proteine del virus, un processo che invece si registra in chi è stato contagiato.